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Macramè: da una storia antica, una passione attuale

Mi chiamo Franca Verteramo (qualcuno già mi conosce perché ho partecipato al percorso DNA) e serenamente ho fatto il mio cinquantesimo giro di boa, con  un sogno nel cuore e nelle mani semplici fili che spero continuerò ad annodare, ricamare, magliare, uncinettare ancora per molti anni.
Vivo in Toscana ormai da molti anni, ma il mio cuore continua a battere in Calabria dove sono nata e vissuta per 30 anni, dove ho imparato ad amare il ricamo, dove ho iniziato a lavorare a maglia, dove feci il mio primo lavoro ad uncinetto recuperando il filo di scarto di un pizzo a uncinetto che mia madre aveva attaccato a una coperta…
Ho amato sempre i fili e per puro caso ne ho fatto alleati fidati nel mio lavoro.
Principalmente mi occupo di ricami per l’alta moda, ma sono le altre tecniche che finiscono di riempire felicemente le mie giornate. Tecniche che completano il mio lavoro.
Ultimamente mi sto dedicando anche ai corsi per poter trasmettere ad altri le mie passioni.

Ho iniziato tenendo corsi brevi durante alcune manifestazioni nazionali dedicate alle arti manuali ed al ricamo: “Bergamo creativa”, “Hobby Show”, “L’ago magico”. Attualmente i miei corsi si tengono a Prato, dove risiedo. Insegno principalmente macramè, ma anche le basi del ricamo, maglia e uncinetto artistico e a forcella. I corsi sono dedicati sia ai principianti sia a chi già conosce le tecniche e vuole approfondirle; sono rivolti a tutti senza limiti di età: infatti li seguono sia ragazze molto giovani che donne un po’ più mature. Tengo anche corsi per i bambini, loro sono stupendi! Hanno una capacità d’apprendimento incredibile!
Per capirci meglio voglio parlarvi del macramè. Il macramè è una tecnica di annodo senza nessun utilizzo di qualsiasi attrezzo, si fa solo con le mani.

E’una tecnica antichissima, si può dire tranquillamente che sia stata una delle prime tecniche ornamentali utilizzata per decorare soprattutto i tessuti. Diciamo che è nata dalla necessità di fermare comunque i fili che rimanevano al tessuto finita la lavorazione: necessità di fermare in qualche modo i fili che si trasformava in opportunità di dare un senso a questi fili con un annodo semplice e d’effetto.
In alcuni bassorilievi mesopotamici sono raffigurati alcuni sacerdoti con le vesti adorne di frange.
Era infatti una tecnica riservata a pochi eletti. Poi lentamente il macramè si è evoluto e attraverso gli scambi commerciali – marittimi in particolare – è giunto nei nostri territori.

E’ da tenere presente che questa tecnica si è manifestata un po’ in tutte le culture, anche distanti tra loro e  più o meno nello stesso periodo. Ricordiamo i calendari Maya basati su dei nodi fatti su cordicelle, le reti annodate attorno ai contenitori ottenuti da zucche vuote di alcune tribù sia africane che americane, i nodi celtici molto elaborati.
Per come lo conosciamo ora il macramè si è evoluto nel Regno Unito durante il periodo vittoriano quando veniva utilizzato per adornare, ancora una volta, le vesti di persone delle classi privilegiate. Ma, in questo periodo i fili sono più ritorti, più belli e rifiniti e destinati ad interpretare non solo trine ma anche pochettes e cinture .
E’ uso comune dire che in Italia sia arrivato attraverso i marinai, genovesi in modo particolare, che ne avevano appreso, soprattutto nei paesi arabi, la tecnica che per loro rappresentava un buon passatempo durante le bonaccie, quando la nave restava ferma in mare per mancanza di vento. La tecnica passò dai marinai alle loro donne che una volta appresi i nodi di base furono molto brave a reinterpretarle e a farne un’arte decorativa tessile davvero ineguagliabile.
Attualmente il macramè è stato riscoperto per la realizzazione di oggetti sia d’arredo che per la persona, quale gioielli realizzati con fili pregiati e adorni di pietre e perle. Durante i miei corsi insegno i nodi di base, sono pochi a dire il vero, ma abbinati tra loro danno dei risultati davvero belli! Ci sono degli schemi per le figure più comuni ma la creatività del singolo è l’elemento più fondamentale per la realizzazione di manufatti unici.
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Cerco di insegnare la progettazione di un oggetto e quali sono i punti principali per la sua corretta realizzazione. Gli oggetti ottenuti sono utilizzati molto spesso dalle stesse partecipanti ai corsi, anche se a volte alcune di loro ne fanno una tecnica di completamento del loro lavoro, come la Vaima, una mia allieva che ultimamente ha aperto un suo laboratorio dove promuove le sue creazioni, realizzate (non solo) con il macramè

E comunque, realizzare degli oggetti per la casa è semplice. All’ultima edizione della Mostra dell’Artigianato di Firenze nello stand DNA  erano esposti due miei paralumi realizzati in lana amiatina e garfagnina lavorata col macramè e due copri fiaschi, esempi entrambi di come il macramè, tecnica antichissima, può far parte dell’arredo contemporaneo.

Franca Verteramo

francaverteramo@libero.it


Le artigiane – Franca Verteramo